L’accesso non autorizzato e il conseguente furto di ben 3,3 milioni di dati, è stato registrato nell’aprile del 2019, ma scoperto solo un anno dopo, nel maggio del 2021.
Oltre alla Volkswagen è recente anche la conferma di McDonald’s che dichiara di aver subito il furto di alcuni dati appartenenti a dipendenti e clienti in diversi paesi, tra cui Stati Uniti, Corea del Sud e Taiwan.
Sono tutti casi di data breach, ovvero di una violazione di sicurezza che comporta – accidentalmente o in modo illecito – la distruzione, la perdita, la modifica, la divulgazione non autorizzata o l’accesso ai dati personali trasmessi, conservati o comunque trattati.
Dagli esempi sopracitati, possiamo comprendere come chiunque può essere a rischio di una furto di dati: dai singoli utenti alle imprese di alto livello, fino alle istituzioni governative.
Le violazioni possono essere classificate in base ai seguenti tre principi:
Per valutare un data breach ci si affida ad un progetto, creato seguendo le seguenti azioni :
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