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I voucher per l’innovazione delle PMI

Il 20 Febbraio scorso, il decreto “Destinazione Italia” è diventato legge. Il suo obiettivo? Rilanciare imprese e competitività, anche attraverso contributi alle piccole e medie imprese che puntano sulla tecnologia per crescere. Vediamo in dettaglio cosa prevede.

I voucher per l’innovazione delle PMI

Il decreto “Destinazione Italia”, dunque, presenta anche una sezione sulla digitalizzazione delle imprese e sull’emissione di voucher a fondo perduto per favorirne l’ammodernamento tecnologico, fino a un massimo di 10.000€.

Il voucher dovrà essere speso presso erogatori, pubblici e privati, di servizi qualificati per:

  • lo sviluppo di nuovi processi, prodotti e servizi, o l’uso di nuove tecnologie;
  • la consulenza legale sulla tutela della proprietà intellettuale;
  • la consulenza manageriale sull’innovazione commerciale, manageriale e strategica.

Il compito di stabilire, in ordine cronologico, quali richieste siano finanziabili e con quanti contributi, spetta alle Regioni. Ma quali spese saranno, in concreto, finanziate?

Le spese ammissibili per ottenere i voucher

Le spese delle PMI per le quali saranno stanziati i finanziamenti sono:

  • l’acquisto di hardware, software o servizi per aumentare l’efficienza dell’impresa;
  • lo sviluppo di piattaforme e-commerce;
  • la creazione di una connettività a banda larga o ultralarga, anche satellitare;
  • la formazione degli impiegati delle aziende nel campo della tecnologia dell’informazione e comunicazione.

Le PMI, infatti, sono spesso arretrate in questo campo, avendo meno risorse da investirvi: basti pensare che, secondo Google, solo il 34% di esse possiede un sito web. Ma, come indicato dal rapporto del Boston Consulting Group, “digitalizzazione” significa aumento di capitale, anche più del 15%, e creazione di posti di lavoro.

Il che spiega da sé quanto questi incentivi siano necessari.

I fondi per l’accesso a servizi in cloud computing

Nel frattempo, la Regione Veneto ha dato il via a un’altra serie di contributi alle PMI per l’accesso ai servizi telematici, orientata però al cloud computing. Perché “software e sistemi di base (e-mail, sito web) non sono più sufficienti, occorre sfruttare le possibilità avanzate offerte dalla tecnologia”.

Per questo le prime 95 imprese indicate nel decreto riceveranno un contributo da 2.500€ a 20.000€ per fruire di servizi digitali in cloud computing e dei suoi vantaggi di flessibilità ed efficienza.